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LO STILE D’ARREDO ETNICO

Foglie sfondo trasparente

Tutto quello che devi sapere per una scelta consapevole

 

È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria

Voltaire

Cosa si intende con arredo etnico? 

Il termine ‘etnico’ deriva dal greco éthnos che significa “razza, popolo”.

Si tratta di un qualcosa relativo a specifiche parti del mondo (Africa, Oriente ed America Latina)  e consiste nell’utilizzo di arredi, complementi ed accessori tipici di quell’area o di quel Paese. 

Parliamo di arredi ‘originali’: non quindi di riproduzioni fatte in serie. Si tratta di pezzi artigianali – molto spesso realizzati ancora a mano – che provengono dal Paese in questione. 

Per fare un esempio, nella foto di seguito vediamo un meraviglioso tavolino Bamileke realizzato a mano in Cameroun dalla tribù da cui appunto prende il nome.

Viene utilizzato durante le cerimonie reali, solo il Re vi si può accomodare ed è intagliato da un singolo pezzo di tronco. 

Il suo valore tiene chiaramente conto del fatto che viene realizzato completamente a mano: il suo costo non scende sotto i 600 € (minimo), per salire ben oltre i 1.000 € in base alle dimensioni. Esclusi chiaramente spedizione e oneri accessori. 

Potremo sicuramente trovarne delle copie (magari in materiali che non siano legno) ma se ci imbattiamo in un tavolino Bamileke con un costo di molto inferiore, allora sapremo che si tratta di una copia. 

Come è nato l’arredo etnico? 

Non è inusuale oggi vedere nelle nostre case oggetti e arredi provenienti da Paesi lontani.

Con la rete commerciale che collega un capo del mondo all’altro, trasportare un divano o una grossa credenza da un continente all’altro, non rappresenta certo un ostacolo all’acquisto di arredi etnici. 

Ma sappiamo che non è sempre stato così: c’è stata un’epoca in cui i collegamenti erano lenti ed estremamente lunghi.

Immaginiamoci che a metà Ottocento si impiegavano circa 15 h per il tratto Bologna-Firenze.

Per non parlare del viaggio verso le Americhe: fino al 1870 si viaggiava a bordo di velieri che ci impiegavano circa 60 giorni. Per poi ridursi a circa 20-30 con l’avvento della navigazione a vapore. 

Durante l’epoca coloniale, era frequente tornare in patria con qualche souvenir del Paese in cui si era soggiornato a lungo: oggetti in legno, tessuti  o maschere tribali. 

Si tratta di cimeli che servivano ad abbellire le proprie residenze, a testimonianza di appartenenza ad una classe sociale che consentiva questo genere di viaggi e che non era certo comune a chiunque. 

Ecco quindi che piano piano nasce quello che oggi definiamo arredo etnico

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Claudia Odipo

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