Quando si pensa ai tessuti africani, la nostra mente compie un viaggio verso una terra lontana, fatta di colori accesi, caldo e allegria!
L’immagine mentale più frequente è quella dei famosi tessuti wax, che si pensa erroneamente essere ‘nati’ in Africa.
In realtà, i tessuti wax – cera, dall’inglese – hanno avuto origine in Olanda (sì, è vero!).
Un po’ di storia
Nel corso dell’800 gli olandesi, di stanza in Indonesia, decisero di creare un’alternativa al famoso batik: fu però un fallimento in quanto il loro tentativo (per tempistiche ed estetica) non incontrò il favore del pubblico.
Ecco allora che sulla via del ritorno decisero di smerciare i tessuti in Africa, più precisamente in Ghana. E fu un colpo di fulmine! La popolazione locale aveva infatti iniziato ad apprendere le tecniche del cucito ed i tessuti appena messi sul mercato rappresentavano un ottimo materiale per le macchine da cucire introdotte dai missionari (i tessuti locali erano molto più spessi e meno semplici da lavorare).
In breve tempo i tessuti wax uscirono dal Paese e divennero famosi nel resto dell’Africa!
Non solo: ad ogni tessuto veniva attribuito un nome ed un significato che veicolava un vero e proprio messaggio: le donne avevano quindi la possibilità di esprimere i loro pensieri attraverso gli abiti che indossavano.
Ma esiste solo il wax?
C’è una cosa che però non tutti sanno: i tessuti africani non si limitano al wax!
Il wax rappresenta solo una fetta di quella che è la produzione tessile di questo meraviglioso continente.
Perchè ogni Stato ha una storia ed una cultura diversa, quindi se in Kenya e Tanzania il wax (kitenge in Swahili) rappresenta il tessuto tipico,
in SudAfrica abbiamo lo Shweshwe
in Mali il Bogolan
in Ghana il Kente,
in Costa d’Avorio il Baulé
in Congo il Kuba
in Nigeria l’Aso-Oke
in Burkina Faso il Faso Danfani
il Ndop in Cameroun
Parliamo di tessuti fatti a mano (a parte lo Shweshwe, di Da Gama Textiles, solo e unico produttore di questo tessuto) e quindi di un’artigianalità che li rende rari e preziosi.
Si tratta di tessuti che possono essere utilizzati anche per l’arredamento (un cuscino da divano in Bogolan o in Baulé rappresenta un complemento ricercato ed originale) perchè la loro consistenza li rende adatti a questo tipo di utilizzo.
Vuoi saperne di più?
Ti invito a leggere l’articolo che trovi nel magazine di Cloy!
E se continuerai a seguirmi, a breve nel BLOG troverai tanti articoli in cui ti racconterò curiosità, storia e applicazioni di ognuno di questi meravigliosi tessuti, che io amo definire vere e proprie ‘opere d’arte’!
Appuntamento al 21 Luglio: parleremo di vimini, rattan e bamboo!
A presto
Claudia Odipo